AMORE: BISOGNO O DESIDERIO?
“Amore” è la spinta alla ricerca del bene e del bello, pur sapendo che li afferreremo solo un istante e poi li sentiremo scivolare via.
La gioia di aver provato quella sensazione anche solo una volta, ci spingerà a volerne ancora e Amore ci soccorrerà per trovare la forza di riprendere la ricerca.
Ci innamoriamo spesso: un bisogno, un desiderio.
Più giovani siamo e più arriva inaspettato e ci travolge.
Individuata la persona da amare, il resto è una tempesta con acquazzoni forti e battenti che irrigano, inondano e a volte devastano.
APPASSIONATI D’AMORE
La passione è travolgente e non possiamo nemmeno decidere se amare oppure non farlo. La mente è ossessionata dal bisogno e dal desiderio dell’altro. Per il nostro cervello l’amore è una malattia. Adrenalina, serotonina, dopamina, ossitocina, testosterone e vasopressina sono gli ormoni che entrano in gioco quando ci si innamora, come quando soffriamo di alcuni disturbi mentali.
Il desiderio di appropriarsene per sempre diventa un’ossessione,
L’amore è follia; è un demone che ci afferra e ci fa sperare, gioire, soffrire e delirare. E’ dramma, tormento ed estasi.
E quando l’oggetto da amare ci rifiuta, ci disperiamo arrivando ad una rabbia a volte incontrollabile che si dirige verso la persona amata o verso noi stessi.
La sensazione che il bene e il bello appena trovati ci vengano portati via è intollerabile.
Come dice Saffo: “Amore si aggira ferocemente nel corpo di chi ama”.
Se non ottiene ciò per cui brama, ciò di cui ha bisogno o se anche soltanto immagina di non essere trattato come si merita, ecco che Amore si ripiega immediatamente nel dolore, nel sentirsi ferito, nell’odio, in ogni tipo di disordine.
E arriva addirittura a morire o si rivolge altrove.
Immaginazioni, incomprensioni, gelosie e fraintendimenti diventano allora l’architettura del nostro rapporto e le fondamenta, se non sono più che solide, non potranno reggere.
Ma allora l’amore è tanto effimero e inaffidabile?
BISOGNOSI D’AMORE
“Ho bisogno di te per essere felice”. ”Senza di te mi sento morire”.
Quanta responsabilità viene attribuita all’altro che diventa uno strumento per il raggiungimento del nostro bene!
Il bisogno è una forza imponente e vitale.
Deve trovare soddisfacimento che sia primario, come quelli del corpo, o secondario, come quello di accudimento, di stabilità, di autostima, di sicurezza affettiva, di protezione.
Le coppie nel bisogno funzionano…“Ho bisogno di te e tu hai bisogno di me”.
La dipendenza dall’altro fonda il rapporto. A volte il bisogno è il medesimo. A volte compensatorio.
Forse l’equilibrio reggerà per sempre, senza mai uscire da quel rapporto a due.
Ma il problema sorge quando uno dei due impara a soddisfare il suo bisogno autonomamente.
La coppia inizia a sbilanciarsi e mentre uno dei due sarà in grado di reggersi da solo, l’altro si appoggerà ancora di più per paura di perdere il bene trovato.
La sofferenza caratterizzerà allora questo nostro rapporto “d’amore”. A volte l’urgenza sarà quella di scappare.
A volte ci si rifugerà nell’infedeltà. Amore, tradito, difficilmente tornerà.
Si pensa a quel punto di aver trovato la via per il bello …quella del desiderio.
Sto con te perché mi piaci e ti desidero.
ALLORA L’AMORE E’ DESIDERIO?
Il desiderio origina una passione incontrollata e un innamoramento folle. Ci sentiamo amati perché siamo bravi ed adeguati. L’altro ci ama perché siamo all’altezza delle sue aspettative; noi amiamo l’altro perché soddisfa le nostre.
L’altro è l’essere più bello ed io sono l’essere più bello perché l’altro mi ama e mi desidera per come MI VEDE.
Non potrò più cambiare l’immagine che l’altro ha di me e la mia dell’altro non voglio cambiarla perché è così che mi piace.
Come un dipinto del quale abbiamo modificato i colori, a volte addirittura le proporzioni. Il desiderio è il nostro pennello, i nostri irrisolti sono i colori.
Ma ad un tratto il velo cade, i colori si sciolgono ed emerge la vera immagine che non vorremmo vedere.
Dietro al gioco delle colpe, emergeranno le nostre paure e fragilità e il partner diventerà lo specchio dei nostri irrisolti.
Il desiderio si affievolisce; appoggiando il nostro pennello non riusciamo più a dare colore.
Possiamo continuare a compiacere l’altro oppure cambiare, superando i nostri traumi fuori dalla coppia per ritrovare l’autenticità del rapporto.
Le coppie nate nel desiderio potrebbero così iniziare un percorso di evoluzione verso la vera UNIONE.
Platone dice che l’Amore è povero.
Lo si immagina bello e delicato.
Invece è duro, ispido, scalzo, senza tetto; giace per terra; riposa sotto il cielo.
Amore è anche però valoroso, audace e astuto.
Un momento, nel medesimo giorno è in pieno vigore e vitale, un momento successivo Amore muore, e torna poi nuovamente in vita; ma quello che è riuscito a recuperare, subito gli sfugge.
Allora forse l’amore è un respiro a tre tempi: inspirando lo si lascia entrare; trattenendolo si espande nel corpo; espirando lo si lascia andare.
Per poi riprenderlo l’istante successivo.