PERDERE UN BAMBINO IN GRAVIDANZA: IL LUTTO PERINATALE
Perdere un bambino in gravidanza, o subito dopo poco il parto, implica l’interruzione di un progetto di vita.
Lascia un vuoto, una mancanza che porta con sé una grande sofferenza emotiva.
La morte perinatale è un lutto a tutti gli effetti. La donna, nel periodo della gestazione, ha vissuto con il proprio bambino, sperimentando emozioni e sensazioni.
Ci sono state fantasie, speranze, aspettative. Improvvisamente tutto questo svanisce.
LA PERDITA IN GRAVIDANZA
Si parla di morte perinatale quando la perdita del bambino si verifica dalla 28ma settimana di gestazione al 7° giorno dopo il parto.
E se la perdita si verifica prima?
Le donne che vivono l’esperienza di perdere un bambino in gravidanza sperimentano una sofferenza legata a un lutto, a prescindere dall’epoca della gestazione, dalla presenza di patologie fetali o materne, o dalla ragione, se aborto terapeutico oppure spontaneo.
Improvvisamente si interrompe la storia di maternità.
La coppia bruscamente deve abbandonare tutte le fantasie e aspettative, che stavano crescendo giorno dopo giorno, legate al bambino e alla vita che avevano pensato insieme a lui.
Al dolore della perdita, ancora troppo spesso, si aggiungono le frasi fatte, pronunciate da conoscenti e non, come “sono cose che capitano” “è stato meglio così” “vedrai la prossima volta andrà meglio” “concentrati sul futuro” “in fondo non lo conoscevi nemmeno” “non era formato era ancora un feto” “fortunatamente avete un altro figlio, concentrati su di lui”.
Tentativi di consolazione o di minimizzazione dell’accaduto che non alleviano la ferita interiore. Anzi.
Il dolore è un vissuto soggettivo e non possiamo certamente misurarlo in base alle settimane di gestazione.
PERDERE UN BAMBINO IN GRAVIDANZA: DALLA PARTE DELLA MAMMA
Perdere un bambino in gravidanza provoca uno shock emotivo. L’attesa si è spezzata.
La donna che si trova nella situazione della perdita dapprima si sente confusa, smarrita talvolta in una sorta di ovattamento emotivo.
Poi un susseguirsi di domande e di dubbi iniziano ad affacciarsi nella mente “perché proprio a me” “cosa potevo fare per evitarlo?” “se avessi…”.
Di fronte a questo evento sopraggiungono soprattutto sentimenti di colpa, di fallimento, di rabbia, di impotenza e tristezza.
La donna spesso si trova a pensare “magari quella volta avrei potuto…”, si sente sbagliata e mette anche in discussione le proprie capacità generative.
Si può passare velocemente da un’emozione all’altra.
Oppure, proprio perché la risposta al dolore è individuale, le reazioni sono altre. Si mettono in campo strategie spesso inconsapevoli con lo scopo di allontanare le emozioni negative.
PERDERE UN BAMBINO IN GRAVIDANZA: DALLA PARTE DEI PAPA’
Nella coppia si può vivere e affrontare l’evento del lutto del bambino in modo diverso.
Siamo abituati a pensare che l’uomo ad esempio non può e non deve piangere e che il suo compito è mostrarsi sempre forte.
Ciò non significa che gli uomini non sperimentino dolore o che il loro dispiacere sia inferiore a quella della donna, queste sono inferenze culturali.
Invece c’è un impatto emotivo anche per l’uomo. Sperimenta impotenza, rabbia e può sentirsi minato nel senso di autostima.
Diciamo semplicemente che le emozioni negative trovano un canale di espressione differente. Così talvolta l’uomo può negare la sofferenza, essere maggiormente irritabile, intensificare l’attività lavorativa o rifugiarsi nell’eccessiva attività sportiva.
La perdita del bambino porta con sé un profondo turbamento che può avere ripercussioni sugli equilibri della donna ma anche della coppia.
Per questo motivo è importante sapere che le modalità con cui si può manifestare il dolore sono diverse, ma riguardano sicuramente entrambi.
Fondamentale è poter parlare liberamente del proprio dolore e ascoltarsi l’un l’altro.
IL PERCORSO DELL’ELABORAZIONE DEL LUTTO PERINATALE
Il lutto è un evento difficile nella vita e le reazioni, il modo di affrontarlo sono soggettive.
Se il lutto non viene adeguatamente elaborato alcuni aspetti traumatici potrebbero riaffiorare in seguito, talvolta durante una successiva gravidanza.
L’elaborazione della perdita è un percorso. Ciascuno lo attraversa con le proprie modalità e risorse.
Magari all’inizio si avverte il bisogno di chiudersi nel proprio dolore e non se ne parla per vergogna.
Per la coppia poter parlare e narrare la propria storia dando spazio ai vissuti emotivi, ai ricordi, è un elemento molto importante per l’elaborazione di questo evento.
Per la donna che affronta la perdita precoce del proprio bambino, infatti, molto spesso è di aiuto poter esprime i propri stati emotivi, pensieri e bisogni. Per questo risulta importante la condivisione senza giudizio con il partner o una persona cara, oppure con persone che hanno vissuto la stessa esperienza.
Lo psicoterapeuta può essere uno strumento fondamentale nella fase dell’elaborazione del lutto.
Durante questo periodo ci possono essere momenti più complicati, come le ricorrenze, la data presunta del parto, ma anche momenti di recupero. E’ necessario darsi del tempo.