Il bambino qualche volta è proprio complicato da capire: difficile capire cosa vuole, di cosa ha bisogno, soprattutto (ma non solo!) quando non ha ancora imparato a parlare. I suoi genitori (o le sue altre figure di riferimento) possono sentirsi scoraggiati o addirittura impotenti di fronte al suo pianto.
Confrontarsi con uno psicologo mette in moto le risorse di mamma e papà, quelle che a volte non sanno o non ricordano più di avere. Potranno così sostenere il figlio quando fa fatica ad addormentarsi o se ha un rapporto complicato con il cibo o comportamenti che appesantiscono il suo rapporto con gli altri.
Parlare con un professionista può facilitare gli adulti anche nella comprensione di quello che il figlio sta dicendo attraverso il corpo. I disturbi della pelle, infatti, o il problema del trattenere la cacca o del farsi la pipì addosso possono essere segnali di un disagio interno: vanno decifrati per sciogliere le difficoltà che ci stanno sotto e per aiutare il bambino a riprendere uno sviluppo armonioso.
Un’altra funzione dello psicoterapeuta dell’infanzia è quella di aiutare i genitori a trovare le parole per raccontare al figlio situazioni dolorose o complesse. Narrare ciò che accade, infatti, è uno dei compiti delicati e preziosi delle persone che si prendono cura di un bambino; e talvolta è un compito arduo.