Adolescenti in crisi – genitori in difficoltà
L’adolescenza può essere un periodo di profonda crisi per il ragazzo e per i suoi genitori.
Come descritto nell’articolo: “Adolescenti in crisi, genitori in difficoltà. Quando la crisi è sana? l’adolescenza è quella fase della vita di collegamento e transizione tra l’infanzia e l’età adulta. Si tratta dunque di un lungo periodo di trasformazione caratterizzato da crisi fisiologiche nel ragazzo e nel sistema familiare, in cui tutti sono a lavoro verso la costruzione di un nuovo assetto adulto.
Talvolta però l’adolescenza, rompendo l’equilibrio precedente, fa tremare l’intera ‘casa’ e sia il ragazzo che i genitori si trovano in forti difficoltà. Incomprensioni, provocazioni, esplosioni di rabbia, dolori e solitudini sono all’ordine del giorno.
I genitori possono diventare, all’occhio del ragazzo, nemici da combattere o sprovveduti da raggirare attraverso bugie e comportamenti manipolatori. Ogni piccola cosa della quotidianità, che fino a poco tempo prima era gestita normalmente, diventa occasione di contrasto: “C’è da fare una guerra per ogni cosa!”, “Non gli si può più dire niente che subito ci aggredisce!”, raccontano i genitori che arrivano al nostro Centro per un consulto.
L’adolescenza diviene l’incubo per i genitori e loro stessi diventano l’incubo per il ragazzo. Non si riesce a stare insieme, ma allo stesso tempo è difficile separarsi.
Adolescenti in crisi – riconoscere una situazione di rischio
Per un genitore differenziare la crisi fisiologica ed evolutiva dalla crisi patologica è molto difficile, innanzitutto perché potrebbe non possedere le conoscenze e le corrette informazioni a proposito del processo adolescenziale e della funzione genitoriale. Secondariamente, perché la difficoltà nel tollerare l’angoscia suscitata dal vedere il proprio figlio cambiare e stare male può far vacillare il genitore.
E’ allora facile cadere nel negare o banalizzare la situazione o in altri casi, oscillare, al pari del ragazzo, tra i poli dell’irritazione spazientita– come se tutto fosse normale- e dell’ iperpreoccupazione angosciata– come se tutto fosse gravissimo e irreversibile.
Proprio per queste difficoltà il genitore non deve restare solo e non deve essere lasciato solo. Se aiutato a capire che succede potrà automaticamente rivedere il proprio modo di essere genitore cambiandolo in una direzione più funzionale… e anche meno faticosa!
Adolescenti in crisi – riconoscere i segnali di disagio psicologico
Dicevamo che proprio la complessità di questa fase di vita rende difficile distinguere la linea di confine tra sano e non sano, tra crisi adolescenziale e disagio psichico. E se non si sa dove ci si trova non si può sapere cosa fare…
Per tali ragioni è bene saper riconoscere i segnali di disagio.
Riconoscere “segni ed eventi sentinella” che necessitano di essere approfonditi e discussi con uno specialista.
Gli ambiti in cui è possibile notare tali segnali riguardano la quotidianità di vita dei ragazzi. A scuola un improvviso crollo dei voti, ripetute assenze, frequenti conflitti con compagni o insegnanti fino all’abbandono scolastico devono destare attenzione. Lo stesso vale per lo sviluppo di condotte e frequentazioni devianti o antisociali.
Ugualmente meritano attenzione ritiro sociale, solitudine o interruzioni di passioni e sport coltivati da sempre e con piacere.
La crisi può manifestarsi anche con una tendenza a dormire troppo, troppo poco o in fasce orarie inusuali: Ha invertito il giorno con la notte!
Gli sbalzi dell’umore o un umore costantemente depresso possono anch’essi segnalare un disagio più profondo.
Lo stesso vale per il ritirarsi nel mondo virtuale per un numero mai sufficiente di ore.
Più eclatanti, ma non sempre più facili da osservare sono i comportamenti che rientrano nell’area degli attacchi al Sé corporeo. Tagli e atti di autolesionismo, uso e abuso di droghe e alcol, disturbi del comportamento alimentare, incidenti e traumi ripetuti, ripetute interruzioni di gravidanza, somatizzazioni e attacchi di panico sono alcuni esempi più comuni.
Lo sviluppo di tali sintomi non implica necessariamente la presenza di una psicopatologia conclamata, ma certamente è il segnale di una sofferenza profonda che deve essere esplorata tempestivamente affinché non degeneri in malattia.
I genitori hanno il diritto ed il dovere di osservare e prendere in carico il proprio figlio per approfondire ciò che a accade e, se indicato, avviare le cure più idonee.
Avere il diritto e il dovere rimanda al delicato e complesso crocevia tra colpa e responsabilità che sarà trattato nell’articolo “Disagio giovanile. Di chi è la responsabilità?”
di Marco Caltanissetta ed Elisa Buratti