MA SONO PSICOFARMACI?
Ma sono psicofarmaci? ecco la frase che spesso, noi psichiatri, sentiamo alla fine di un consulto, dopo aver prescritto la terapia.
Per psicofarmaci si intendono sostanze chimiche che agiscono sul sistema nervoso centrale influenzandone in qualche modo il funzionamento.
COSA SONO GLI PSICOFARMACI?
Tali sostanze, dette psicoattive, possono essere naturali ,ovvero già presenti in natura, o di sintesi cioè create in laboratorio, ma non necessariamente per questo la loro influenza sul nostro organismo varia in maniera netta. Così succede, d’altronde, per ogni altro farmaco posto in commercio.
Basti pensare che ci sono alcune sostanze naturali tratte da piante letali, come la cicuta, o che posseggono una capacità di far variare le funzioni organiche in modo potente, interferendo con altri farmaci già assunti o creando rischi di scompenso in presenza di alcune patologie. Per esempio, uno dei più potenti farmaci cardiologici è tratto da una bella pianta con i fiori bianchi.
GLI PSICOFARMACI SONO PERICOLOSI?
No. Non sono pericolosi, ma facciamo un passo indietro.
Ogni sostanza che venga introdotta nel nostro organismo, compresa l’acqua, viene da esso assorbita e ne modifica in parte il funzionamento, facendo variare l’equilibrio creato in precedenza.
Tali variazioni possono essere minime o intense, lente o improvvise e, soprattutto, favorevoli al funzionamento ottimale o meno in base a:
- Le caratteristiche di ciò che viene introdotto
- Dalla sua quantità nell’unità di tempo
- Dalle condizioni precedenti dell’organismo che le riceve.
Facciamo un esempio: bere due litri di acqua al giorno è solitamente consigliato per un buon funzionamento quotidiano. Se, però, il soggetto ha una insufficienza renale per cui è necessario un trattamento dializzante una tale quantità di acqua risulta tossica … e stiamo parlando della sostanza vitale per eccellenza!
Dall’altra parte, sostanze altamente tossiche, come la tossina botulinica, che normalmente induce paralisi muscolare conducendo anche alla morte, è in realtà molto utilizzata e notissima in medicina estetica.
L’importante è come e quando usare i farmaci.
LA VERITA’ SUGLI PSICOFARMACI
Non pare quindi il caso di demonizzare alcune sostanze o mitizzarne altre nell’idea che, per esempio, i fitofarmaci “facciano meno male” dei farmaci di sintesi.
Ogni sostanza ha effetti collaterali che sono valutati e resi noti attraverso gli studi di sperimentazione preliminare all’introduzione del farmaco in commercio e non è possibile, per i concetti elencati in precedenza, che esistano sostanze prive di essi.
Ciò che dà il senso e l’utilità di una terapia è la bilancia “rischi/benefici”, la possibilità, cioè, di ottenere un beneficio nettamente più ampio rispetto agli inevitabili rischi che ogni farmaco può contenere.
Nella sofferenza psichica, a volte così intensa da condizionare la stessa quotidianità o il desiderio di vita, possono essere necessari farmaci di varie categorie come gli antidepressivi, i neurolettici, o gli ansiolitici per agire su diversi livelli del sistema nervoso, a volte anche contemporaneamente.
L’equilibrio in tal senso può richiedere tempo e deve sempre essere personalizzato, ma è bene sapere che dosi troppo basse, al di sotto della soglia terapeutica, paradossalmente, possono indurre ugualmente effetti collaterali senza produrre benefici.
Per questa ragione, un’adeguata terapia farmacologica, diventa necessaria per la limitazione dell’angoscia e la ripresa di un graduale del senso di Sé e agire, laddove è utile, come supporto alla psicoterapia.