LA SEPARAZIONE DI MAMMA E PAPA’: COME PARLARNE AI FIGLI?
Affrontare la comunicazione della separazione ai figli è uno degli ostacoli più difficili da superare. Non è mai il momento giusto. Non si trovano le giuste parole.
Spesso i genitori non sono d’accordo sul cosa dire ai figli. L’angoscia che assale i genitori nel dover essere gli autori della distruzione dell’ideale della famiglia unita e della perfezione della coppia genitoriale, immagine che permane fortissima nei figli almeno fino al periodo della pre – adolescenza, risulta a volte paralizzante.
E’ un momento di grande caos emotivo che spinge i genitori a muoversi prevalentemente su due poli molto contrastanti: da un lato con un intento protettivo dei figli, che a volte si esplicita nell’assenza di parola; dall’altro con una richiesta di “assoluzione” o di diminuzione del senso di colpa, attribuendo all’altro genitore la responsabilità della scelta della separazione e implicitamente del male che viene inflitto ai figli.
Entrambi questi atteggiamenti in realtà procurano ai figli molto più dolore e fatica, rispetto ad una comunicazione diretta e chiara.
PERCHÉ PARLARE AI FIGLI DELLA SEPARAZIONE
La maggior parte dei genitori che ho incontrato come mediatrice familiare e accompagnato nella loro decisione di separarsi hanno denunciato una incapacità nell’affrontare il passaggio della comunicazione ai figli: timore, paura, sofferenza, colpa, si agitano dentro di loro e riducono la loro capacità di farsi carico di questo compito di sviluppo.
Più facile e meno colpevolizzante dirsi che…
“I nostri figli hanno già capito, non c’è bisogno di dire nulla!” .
“Nostro figlio è troppo piccolo, non può capire… come si fa a spiegare la separazione…. non sa cosa vuol dire!!”.
“Nostra figlia ormai è grande, se vorrà parlare ci chiederà lei!”.
“Cosa bisogna dire? In fondo non è cambiato nulla! Il papà era sempre fuori casa per lavoro, lo vedevano solo nei fine settimana. Come ora!”.
“Era troppo piccola quando ci siamo separati, per lei la situazione è sempre stata questa. Non ha ricordi di noi insieme!”.
Un comportamento che apparentemente sembra protettivo, in realtà può causare grandi disagi. L’assenza di parole su ciò che vivono quotidianamente espone i figli al rischio di dover essere loro a cercare un senso a ciò che accade e attribuire delle cause. Molto spesso, nell’impossibilità di pensare i genitori come esseri imperfetti, i figli si assumono la colpa di ciò che stanno vivendo. Le sofferenze sono sempre connesse al non-detto o ad una menzogna implicita, anche se non-detto e menzogna proliferano in nome del “bene” del bambino.
Françoise Dolto, nota psicoanalista francese che ha dedicato la sua vita al lavoro con i bambini, descrive l’essere umano come un “essere di parola”, con un bisogno vitale di entrare in relazione con gli altri e di sentirsi riconosciuto. Il fatto che i bambini vivano la realtà “prova che essi inconsciamente la accettano e la affrontano.
Ma bisogna parlarne, affinché questa realtà diventi per loro conscia e sia umanizzabile. Altrimenti invece di umanizzare la realtà, la “animalizzano, oppure la idealizzano rifugiandosi nelle fantasie”. Secondo Dolto, dunque, è proprio la parola e lo scambio possibile che ne deriva, che permette all’essere umano, adulto e bambino, di essere compreso, di comprendere e dare senso all’esperienza vissuta.
E’ proprio su questo convincimento e anche sulla consapevolezza che parlare ai figli riattiva una serie di questioni legate alla responsabilità della separazione -che rende difficile la ricerca di una comunicazione condivisa- che in mediazione familiare si lavora alla ricerca di risposte possibili alle domande dei genitori: si può spiegare ai figli la separazione? Cosa dire? Come dirlo? Quando?
SFATIAMO ALCUNI LUOGHI COMUNI
- I figli, anche i bambini piccoli, conoscono il significato del termine separazione; non occorre cercare sinonimi o termini più vaghi quali: “stiamo in due case diverse”, “proviamo a stare distanti”, “viviamo divisi”
- I figli, è vero, capiscono ciò che sta succedendo in famiglia, hanno il famoso sesto senso; ma non sempre hanno gli strumenti per affrontare situazioni così complesse. Ciò significa che, se non si parla loro, possono addossarsi la colpa di ciò che sta succedendo o pensano di essere così potenti da poter cambiare la situazione
- Se i figli non parlano e non chiedono, non è perché hanno già capito o non sono interessati, ma è perché intuiscono che i loro interlocutori, i genitori, non sono pronti ad affrontare l’argomento. Quindi mantengono la regola del silenzio introdotta dai genitori
- I figli non hanno bisogno di conoscere gli eventi che hanno portato alla separazione e le questioni più intime della relazione tra il papà e la mamma, ma di sapere cosa i genitori hanno deciso per loro e di essere rassicurati su tutto ciò che non cambierà nella loro vita
- Non esistono figli “confusi” o figli “illusi”, se non come riflesso della confusione e dell’illusione dei genitori
I figli “parlano la famiglia” come ancora ci suggerisce F. Dolto, cioè sono un canale attento e attivo di espressione e trasmissione di ciò che avviene in famiglia.
Compito essenziale e realmente protettivo dei genitori è dunque quello di permettere loro di attraversare la trasformazione della famiglia da unita a separata, con la consapevolezza di non essere responsabili.
Di non dover decidere tra mamma e papà, ma di poter contare ancora su entrambi per crescere e diventare adulti.
Di non poter fare nulla per modificare la scelta dei genitori, ma anzi, mantenere la propria posizione all’interno della struttura familiare senza prendere il posto del genitore assente.
In conclusione, parlare ai bambini della separazione in modo corretto, semplice e chiaro, permetterà loro di diventare uomini e donne capaci di porsi in maniera positiva dentro la relazione, senza fuggire dai legami o esserne costantemente a caccia.
PER SAPERNE DI PIU’
- Marzotto (a cura di), Gruppi di parola per la cura dei legami, F. Angeli
- Dolto, Tout est langage, Gallimard
- Dolto, Quando i genitori si separano, Mondadori
- Vegetti Finzi, Quando i genitori si dividono, Mondadori
- Scabini, V. Cigoli, Alla ricerca del famigliare, Raffaello Cortina
- Garbelli E. La separazione: un evento critico che si può superare.